lunedì 16 aprile 2007

L'uomo moderno




Dal sacro allontanato
smise di parlare con il silenzioso cielo
e il linguaggio dell’amore
ha così in segreto disimparato.
In poco tempo muto s’è reso
e di umano nulla più sa:
eccolo là a capo chino,
mesto cammina
e melanconico erra,
sotto un cielo resosi indifferente .
Star solo ha imparato
- ne ha tuttavia paura –
e gira dove nessuno va;
nella penombra in cui si riversa
ora falso ride
ora vero piange.
Al vuoto parla,
come se qualcuno lo ascoltasse,
ma in modo strano parla;
poi d’esser udito teme
e torna nel silenzio chiuso.
Molte sere lo scorgi
piano uscire dall’osteria
ubriaco, ed ebbro di dolore
barcollare verso casa che non più ha.
Allora brancola tra lacrime e singhiozzi
agli sguardi ben nascosti,
finché la stanchezza non lo accasa
in un qualsiasi buio di strada.


Nasce così la sera sul cuore di ognuno
Che ne invoca alla tristezza il riposo.

2 commenti:

Unknown ha detto...

Se riesci a conservare il controllo quando tutti
Intorno a te lo perdono e te ne fanno una colpa;
Se riesci ad aver fiducia in te quanto tutti
Ne dubitano, ma anche a tener conto del dubbio;
Se riesci ad aspettare e non stancarti di aspettare,
O se mentono a tuo riguardo, a non ricambiare in menzogne,
O se ti odiano, a non lasciarti prendere dall’odio,
E tuttavia a non sembrare tropppo buono e a non parlare troppo saggio:
Se riesci a sognare e a non fare del sogno il tuo padrone;
Se riesci a pensare e a non fare del pensiero il tuo scopo;
Se riesci a far fronte al Trionfo e alla Rovina
E trattare allo stesso modo quei due impostori;
Se riesci a sopportare di udire la verità che hai detto
Distorta da furfanti per abbindolare gli sciocchi,
O a contemplare le cose cui hai dedicato la vita infrante,
E piegarti a ricostruirle con arnesi logori:
Se riesci a fare un mucchio di tutte le tue vincite
E rischiarle in un colpo solo a testa e croce,
E perdere e ricominciare di nuovo dal principio
E non fiatare una parola sulla perdita;
Se riesci a costringere cuore, tendini e nervi
A servire al tuo scopo quando sono da tempo sfiniti,
E a tener duro quando in te non resta altro
Tranne la Volontà che dice loro: Tieni duro!.
Se riesci a parlare con la folla e a conservarti retto
E a camminare coi Re senza perdere il contatto con la gente,
Se non riesce a ferirti il nemico nè l’amico più caro,
Se tutti contano per te, ma nessuno troppo;
Se riesci ad occupare il minuto inesorabile
Dando valore a ogni istante che passa,
Tua è la terra e tutto ciò che è in essa,
E – quel che è più – sei un Uomo, figlio mio!

La profe ha detto...

Continuo a non avere parole, e continuo ad affidare i miei pensieri a quanti prima di me hanno saputo affidare le emozioni alla carta...e agli altri.

Sono battiti di un’altra età che hai dimenticato,
come pagine spente di un sogno stropicciato
in piccoli tormenti in quotidiane avversità,
fragili ricordi che chiamavi libertà.

Per un sorso di opportunità a quanto hai rinunciato,
per un brivido di vanità quanto hai già tradito.
Basta un solo attimo a contrarre la viltà,
basta fare finta che si chiami libertà.

Battiti...

Guardi nel vuoto che verrà
Cerchi tra fretta e ambiguità
Quanto coraggio ancora c’è
Quanto si chiama vivere.
Un salto nel vuoto che verrà
Costa di più di una realtà
Persa in un quasi vivere
Scelta per non decidere.

Libertà è una parola di fumo, un dato per scontato,
libertà è come un segno di croce automatizzato.
Se non sai distinguerla lei ti abbandonerà,
se non sai difenderla non ti accompagnerà.

Battiti....